I conti con la Storia
Le leggi razziali tra televisione e storiografia
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1946: Primo volume sul tema, è scritto da un noto giornalista e scrittore ebreo. L’introduzione delle leggi razziali è presentata come una diretta imposizione tedesca (“per ordine di Adolfo Hitler”, p.65). Concetto ribadito nell’appendice anche dall’autorevole ex Presidente del Consiglio Vittorio Emanuele Orlando (secondo cui, se Mussolini fece quelle leggi, “vuol dire che obbedì a una condizione che gli fu imposta”, p.142). Quanto agli italiani, si parla di un’autentica “congiura di disobbedienza” attuata dalla popolazione contro quelle disposizioni. Se ne elogia la “solidarietà quotidiana silenziosa e spesso coraggiosa” prestata agli ebrei (p.136).

1947: Il manoscritto di Se questo è un uomo di Primo Levi viene rifiutato da Einaudi (pur affidatosi al giudizio di Cesare Pavese e Natalia Ginzburg, quest'ultima tra l'altro anch'essa ebrea). Esce allora per il piccolo editore De Silva, vendendo solo 1500 copie e riscuotendo ben poco impatto.

“Nessuno, in nessun ambiente, voleva sentir parlare di Auschwitz e di quanto era successo a quelli come me.
Anche io volevo tornare alla normalità.”